Ambiente

IN ITALIA ADDIO A OLTRE 20 MILIONI DI ALBERI DI AGRUMI!

Il Sole 24 Ore ripota i dati dello studio di Coldiretti sul numero di alberi abbattuti in Italia negli ultimi quindici anni. Una vera e propria strage di piante da frutto che sta provocando la desertificazione dei territori nelle regioni italiane con drammatici effetti sui consumi nazionali e sul clima, l’ambiente, il paesaggio e la salute degli italiani.

Complessivamente la superficie italiana coltivata a frutta – sottolinea la Coldiretti – si è ridotta a 560mila ettari con la perdita di oltre centomila ettari rispetto a 15 anni fa. La situazione peggiore si registra sulle arance, con 16,4 milioni di alberi abbattuti, sulle pesche, dove sono scomparsi quasi 20 milioni di piante, e sull’uva, dove mancano all’appello 30,4 milioni di viti, secondo la stima Coldiretti. Pesante anche la situazione per Clmentine, Limoni e Mandarini.

Un trend pericoloso anche dal punto di vista ambientale con degrado e all’abbandono che favorisce le alluvioni e le frane. A preoccupare è anche l’impatto climatico: le coltivazioni, come le foreste, possono generare benefici ecosistemici che non sono solo la rimozione di CO2 ma, ad esempio, il miglioramento della biodiversità e della qualità dell’aria, secondo un’analisi di Rete Clima. Una pianta adulta – precisa Coldiretti – è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili e un ettaro di piante elimina circa 20 chili di polveri e smog in un anno. In altre parole, quindi con la strage di piante da frutto è venuta a meno in Italia la capacità di assorbimento di ben 2 milioni di chili di inquinanti all’anno.

Ma a colpire il settore è anche la concorrenza sleale delle produzioni straniere – continua Coldiretti -, con la frutta Made in Italy stretta nella morsa del protezionismo da un lato e del dumping economico e sociale dall’altro. Alle barriere commerciali si aggiungono i danni causati dalla concorrenza sleale – denuncia Coldiretti – con quasi 1 prodotto alimentare su 5 importato in Italia che non rispetta le normative in materia di tutela della salute e dell’ambiente o i diritti dei lavoratori vigenti nel nostro Paese, spesso spinto addirittura da agevolazioni e accordi preferenziali stipulati dall’Unione Europea. Un esempio sono le nocciole dalla Turchia, su cui pende l’accusa di sfruttamento del lavoro delle minoranze curde. Ma ci sono anche l’uva dell’Argentina e le banane del Brasile gravati da pesanti accuse del Dipartimento del lavoro Usa per utilizzo del lavoro minorile ma con i quali l’Ue ha comunque avviato l’accordo commerciale di libero scambio Mercosur.

In questo quadro la nostra Azienda Agricola, che coltiva in Sicilia già circa 20.000 alberi, ha deciso di lanciare il programma Plant for the Sicily con cui puntiamo a piantare 15.000 nuove piante in regime biologico dal 2020 al 2025. 

Ad oggi sono state già messe a dimora circa 5.500 piante suddivise nei seguenti termini:

- Anno 2021 circa 1300 piante di arance precoci navel bio presso il giardino di contrada Divieto su terreni edificabili;

- Anno 2020 circa 700 piante di limoni biologico zagara bianca bio presso il giardino di contrada Religione;

- Anno 2022 Circa 3500 piante di arance rosse, clementine, arance fukumoto presso il giardino di contrada casotti 

- Anno 2023 è in corso la piantumazione di circa 800 alberi di mandarini e avocado.

LA STRAGE DEL FRUTTETO ITALIANO – SUPERFICIE COLTIVATA IN ETTARI

2008

2022

DIFFERENZA IN %

PIANTE PERSE

Melo

59.132

59.050

-0,13%

80.000

Pero

40.696

26.867

-34%

13.800.000

Pesche

60.115

40.187

-33%

19.900.000

Nettarine

32.992

18.115

-45%

14.900.000

Albicocche

18.582

18.308

-1,5%

300.000

Ciliegie

29.732

29.430

-1%

300.000

Susino

14.516

12.840

-11,5%

1.700.000

Uva da tavola

70.871

40.426

-43%

30.400.000

Arance

100.631

84.252

-16,3%

16.400.000

Clementine

27.920

25.387

-9%

2.500.000

Limoni

26.793

25.641

-4,3%

1.200.000

Mandarini

9.489

7.581

-20%

1.900.000

Totale

665.754

563.890

-15,3%

103.380.000

 

 

 

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